" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

mercoledì 11 luglio 2012

Ascoltare il carcere. Ne vale la pena

E’ abbastanza scontato dire che in Italia si parla di carcere poco, e spesso in modo fuorviante o ipocrita. I detenuti e il personale di custodia arrivano sulle prime pagine grazie ad eventi drammatici o spettacolari ( suicidi, evasioni, rivolte, ecc) o per dibattiti politici su riforme che raramente arrivano in porto. Il carcere e la società  vivono come entità separate,  che quasi mai entrano in dialogo.  
Non caso su questo tema l’ Italia ha ricevuto spesso numerosi ammonimenti da parte degli organismi internazionali che si occupano di diritti umani. Per questo va segnalata con evidenza  l’ iniziativa realizzata a Bologna.  Si tratta di un settimanale on line dal e sul carcere di Bologna,  dal titolo:  Ne vale la pena. 
Così ne parlano i protagonisti: " ...Iniziamo. Si, da oggi e speriamo per lungo tempo, iniziamo a pubblicare questo settimanale scritto all’interno del carcere Dozza da 10 detenuti, quattro volontari del Centro Poggeschi  e da un giornalista di BandieraGialla.
E prima di dire di cosa scriveremo, diciamo subito che siamo contenti di farlo. Tutti, volontari e detenuti, siamo contenti, probabilmente per motivi diversi ma per uno comune, uno solo, ma pesante come una montagna. Siamo tutti consapevoli del fatto che chi vive in carcere sconta oltre alla sua pena, anche un isolamento ulteriore, quello prodotto dall’oblio. Il carcere, la condizione carceraria è un argomento ancora dimenticato.
La città di Bologna conosce poco il suo carcere; del resto i mass media locali ne parlano soprattutto in occasione di fatti cronaca nera e questo non aiuta a comprendere una cittadina in cui vivono dalle 1.500 alle 2.000 mila persone (agenti compresi). Un paese alle porte di Bologna completamente ignorato.
La condizione del detenuto, a differenza di altre situazioni difficili come l’essere anziano o disabile, non fa scattare nella gente sentimenti di solidarietà o almeno di curiosità, che porta poi alla conoscenza di un problema ".

( fonte bandieragialla.it )  

giovedì 28 giugno 2012

Un silenzio particolare




Proseguiamo il nostro itinerario attraverso il cinema della disabilità, che negli ultimi due decenni è divenuto un fenomeno sempre più  significativo, sia dal punto di vista umano e psicologico che da quello critico. Sono diventati sempre più numerosi  i documentari e le opere creative dei diretti protagonisti: si tratta spesso di registi e intellettuali che mettono in scena la loro vicenda personale, non per lenocinio sentimentale, ma per  intervenire nel dibattito pubblico sulla questione della disabilità.
In una società dominata dalla logica dello spettacolo e dal consumo frenetico delle notizie, queste opere vogliono invitare ad una riflessione più matura e cosciente sulla vita del disabile e sulle difficoltà drammatiche delle famiglie. Un silenzio particolare di Stefano Rulli narra, tra fiction e documentario, le vittorie e le sconfitte di una famiglia “ diversa” – Clara, Stefano e Matteo – che, attraverso l’ esperienza di una country – house aperta anche a persone con problemi psicofisici, cerca di ribaltare la sua diversità dolorosa in un’occasione di emancipazione per se e per gli altri. Ma questo esperimento di “ turismo sociale” si rivela positivo per tutti tranne che per Matteo. Cosa impedisce a questo ragazzo schizofrenico di vivere bene come gli altri quello spazio di accoglienza e a questa famiglia di sentirsi unita e solidale? Per saperne di più sul film, leggi qui.
Clara Sereni ha raccontato questa vicenda in alcuni libri ( tra cui, Amore caro. Afilo doppio con le persone fragili, Cairo) e in molti interventi nel mondo dell’ associazionismo. Un’ esempio illuminante è in questa intervista del 2009 sul  sito della UILDM .
Sull’ esperienza della Fondazione La città del sole, vedi qui 

mercoledì 20 giugno 2012

Giffoni: il cinema per la solidarietà

In una sua celebre lettera, il regista Francois Truffaut definì il Festival del cinema di Giffoni (Salerno)  " il più necessario tra i festival". Giunto alla 42 edizione, questa manifestazione dedicata al cinema per i ragazzi e i giovani è riuscito a superare ogni angusta dimensione di genere, ospitando autori ed opere di grande rilevanza artistica. 
Nel corso degli anni molti dei film presentati hanno affrontato il problema della disabilità e del disagio, con un rigore che ha attirato l' attenzione  dei critici e del pubblico. Si è tenuta il 19 giugno al Palazzo delle Arti di Napoli la conferenza stampa per il Giffoni Film Festival di quest' anno, che si svolge dal 14 al 24 luglio, ed è dedicato interamente a cultura e solidarietà. Una conferenza ricca di volti organizzativi dell’evento, ma anche di assessori e sindaci delle città coinvolte in questo grande progetto.  
Per ulteriori notizie sul programma e la partecipazione, prosegui qui  
(Segnal. da Francesca Gallini)

Link

martedì 19 giugno 2012

I disabili e il lavoro: nuove iniziative

Nella crisi che  tocca drammaticamente l' occupazione, le famiglie con  disabili adulti vivono con angoscia il problema del lavoro. Si moltiplicano in queste settimane le iniziative  di associazioni, gruppi, ecc. sull' inclusione lavorativa dei soggetti con disabilità.
Il  4 luglio dalle ore 9.00 alle 11.00 presso Porta Futuro in via Galvani, 108 a Roma si svolgerà la presentazione e sottoscrizione ufficiale del manifesto FORUM FORMAZIONE E LAVORO PER LE PERSONE CON DISABILITA’ – IL VALORE DELL’INCLUSIONE LAVORATIVA.
Il Forum è composto da persone che liberamente vogliono mettere insieme il loro tempo, la loro intelligenza, la loro esperienza, i loro progetti e qualche desiderio per studiare, promuovere, attuare e verificare azioni, proposte e progetti efficaci a favore dell’inclusione lavorativa, perché non siano né la crisi, né i soli meccanismi del mercato a decidere la collocazione lavorativa delle persone con disabilità.
Per ulteriori informazioni qui

lunedì 18 giugno 2012

Le associazioni di terzo settore. Un' analisi sociologica

Giovanna Rossi, Lucia Boccacin, L'associazionismo multilivello in Italia. Reti relazionali, capitale sociale e attività prosociali, Franco Angeli editore, Milano, 2012
 
Cosa distingue le associazioni prosociali multilivello di rilevanza nazionale dalle altre forme associative operanti nel terzo settore italiano? Qual è il loro apporto specifico al perseguimento del benessere della società e quali sono i beni relazionali che sono generati entro i processi complessi di reticolazione che caratterizzano queste associazioni?
Il volume risponde a tali quesiti attraverso i risultati emersi nel corso di un'indagine quantitativa condotta in Italia su 110 associazioni multilivello.
Particolare attenzione è stata posta alla generazione del capitale sociale da parte degli organismi stessi, alla sua differenziazione nelle funzioni bonding e bridging e al significato di queste ultime all'interno dei contesti associativi e nella realizzazione di attività e servizi.

La recensione completa qui

( Fonte: Sportello sociale Comune di Bologna) 

La Pubblica Amministrazione e le novità dei social network

Gian Luigi Cogo, I social network nella PA, Maggioli editore, Rimini, 2012
 
La Pubblica Amministrazione, nel corso degli ultimi anni, si è trovata a rincorrere paradigmi e stili di vita associati al digitale, che tuttavia scarsamente ha compreso e raramente ha adottato.
Ora che la crisi, economico-finanziaria e istituzionale, impone rigore e ricerca di alternative modalità di lavoro ed erogazione dei servizi, è quanto mai ineludibile il ricorso alle vie del web: le P.A. che non sapranno mettere in discussione le loro norme e procedure interne per adattarle a questa nuova realtà, rischiano di segnare ancora più marcatamente la distanza fra cittadini e istituzioni.
Il libro propone i modelli che hanno favorito la crescita della partecipazione e della democrazia elettronica, analizzando poi le buone pratiche internazionali dove questi fenomeni hanno convinto le istituzioni a porsi in una posizione di ascolto e collaborazione verso i social network come Facebook e Twitter.
Vengono illustrati i servizi già maturi e più diffusi che un’amministrazione pubblica può adottare da subito e senza costo, e i vantaggi per i cittadini derivanti dall’adozione di queste pratiche sociale.
La recensione completa  qui

(fonte : Sportello sociale Comune di Bologna)