Mi fa piacere iniziare lo spazio personale del mio blog, un diario, che mescolerà lavoro ed emozioni, con due interventi sul mio amato VI Municipio a Rom. Il primo riguarda una libreria ed era inevitabile. Mi perseguita da anni una nemesi, o forse è un destino. Per tante ragioni accumulo libri in modo onnivoro : negli anni settanta e ottanta, lo facevo per passione politica (chi dice che allora non si leggeva, o è un’ idiota o mente da spudorato); più tardi mi è capitato per lavoro di diventare un recensore, e il destino si è tramutato in una una nemesi: ti arrivano sempre troppi libri, su cinque ne leggi uno o due al massimo, gli altri li sfogli o li annusi. Con gli anni si corre sempre di più, in modo insensato, e si legge poco e male.
Per questo comincio questo racconto con un luogo speciale: la Libreria Rinascita di Largo Agosta a Roma. Si trova tra Prenestino e Casilino, in uno dei quartieri di questa città che possiede ancora una forte identità storica e culturale: oltre quella antica (romana e medievale),vi è radicata quella più cara alle persone della mia età.
Nel rievocarla, diventiamo subito di una retorica insopportabile: le strade dei film di Pasolini, tra il Pigneto e Via dei Gordiani, di cui rimangono più che altro umori e colori, emozioni dell’ anima che oggi anche i giovani cercano di ritrovare. O magari le immagini dolenti in bianco e nero di Aldo Fabrizi sul Ponte Casilino, in Roma città Aperta, che si mescolano ai profili grigi della ferrovia nel film di Pietro Germi.
L’ arrivo della Libreria Rinascita a Largo Agosta
L’ apertura della libreria è stata per molti un punto di svolta nel modo di vivere la città e quelle strade: un vero e proprio brandello di speranza nella violenza di trasformazioni urbani che mettono a rischio quella memoria e quell’ identità.
Chi la dirige ha fatto una scelta felice e rischiosa, dimostrando di avere speranza negli uomini. Le porte della libreria sono state aperte non solo alle tradizionali attività di promozione: autori importanti o esordienti, con i loro libri in uscita, ma a tutte le associazioni sociali, culturali o di qualsiasi tipo che avevano un programma o un'idea dignitosa di cui discutere.
In una commistione eclettica, salutare e soprattutto viva, abbiamo visto passare in libreria le personalità più diverse: da giornalisti notissimi come Augias a scrittori noti come Erri De Luca e Marco Lodoli, ma anche scrittori sconosciuti in cerca di un’ occasione , dirigenti di associazioni di quartiere dedite agli obiettivi più diversi. musicisti, ecc
In sintesi, la libreria è divenuto uno spazio della mente,in cui le nostre strade si riflettono e dialogano, sentendosi un po’ meno sole. Perché le strade in cui siamo vissuti, come è ovvio, hanno un’ anima. E' quella che vi mettiamo dentro con il nostro sguardo: oggi molti vomitano nelle vie la paura e la violenza che li tormenta. Gli scaffali di Rinascita a Largo Agosta stanno educando tanti giovani a riflettere criticamente su quella violenza e su quella paura.
Un’ angolo mi è più caro degli altri: quello dell’ attualità e della politica, stracolmo di testi vecchi e nuovi, di volantini e documenti, che debordano da ogni parte: diversissimi, ma tutti nati comunque dalla passione civile.
Ho un solo rimorso: di non riuscire ad andarci spesso, ma ci invio con i consigli figli ed amici. Il bar li accoglie con un ‘ironia sapiente che non si dimentica: in ogni caso, aspetto la pensione per rifarmi.
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