Man mano che passa il tempo e che un qualche lettore in più si aggiunge faticosamente, cerco di approfondire per categorie gli argomenti di cui ho voglia di parlare. Oggi apro un nuovo spazio che si muove dentro la griglia del blog - editoria sociale, cinema e disabilità - e che spero interessi a qualcuno: una selezione personale di alcuni blog dedicati a questi argomenti (e altri affini). Segnalerò quelli che conosco e leggo in maniera sistematica: sarò felice se qualcuno me ne indicherà altri. C' è un motivo personale in questa scelta.
Nella discussione in corso tra gli studiosi italiani della comunicazione (Granieri, Formenti e altri) vi sono due posizioni divergenti sul futuro dei blog come fenomeno specifico del mondo della rete. Alcuni ne prevedono una rapida obsolescenza (o la morte già avvenuta).
Nella discussione in corso tra gli studiosi italiani della comunicazione (Granieri, Formenti e altri) vi sono due posizioni divergenti sul futuro dei blog come fenomeno specifico del mondo della rete. Alcuni ne prevedono una rapida obsolescenza (o la morte già avvenuta).
Altri ne sottolineano le potenzialità rinnovate, specie con il loro inserimento dentro il circuito più vasto dei network sociali. Io propendo per la seconda ipotesi, in base ad un banale ragionamento sociologico. Tento una categorizzazione empirica di un arcipelago vastissimo e a volte fangoso. Vanno ricordati per primi i blog di singoli, che entrano on line con un proprio diario privato: penso non solo ai giovani con le loro esperienze sentimentali, ma a tutta l' area del disagio sociale e della malattia. Tra questi, cito in particolare i malati di tumore, su cui mi sto soffermando da pochi giorni, dopo la malattia: vi si trovano vere e proprie gemme autobiografiche, preziose per la loro dolorosa autenticità. Si tratta di fenomeni, su cui i giornali si soffermano solo per motivi scandalistici, e che hanno invece un grande rilievo per la vita pubblica.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro intellettuale, vi sono almeno tre specie di blog. Quelli di enti e istituzioni che cercano di stimolare un contatto più diretto con i cittadini e di pubblicizzare gli " eventi" o i progetti in corso, affidati ad un operatore del settore : tra questi le biblioteche pubbliche, i centri di lettura e di documentazione, le case editrici, ecc.
Vi sono poi i blog di scrittori, giornalisti e intellettuali molto noti, che gestiscono la loro figura pubblica, aiutati dalle case editrici che vedono nei blog un potente canale di analisi del mercato. Qui è forte la componente dell' interesse alla vendita, ma a a volte si possono avere sorprese, perchè molti scrittori anticipano commenti e fanno discussioni vere.
Vi sono poi i blog di scrittori, giornalisti e intellettuali molto noti, che gestiscono la loro figura pubblica, aiutati dalle case editrici che vedono nei blog un potente canale di analisi del mercato. Qui è forte la componente dell' interesse alla vendita, ma a a volte si possono avere sorprese, perchè molti scrittori anticipano commenti e fanno discussioni vere.
Vi infine un terzo gruppo: è la fascia molto vasta del lavoro intellettuale diffuso (giornalisti, insegnanti, studiosi di singole materie, ecc). Si adopera il blog per essere presente con modalità proprie nel dibattito pubblico e far pesare la propria opinione. In queste due ultime tipologie di blog, lo sguardo soggettivo e personale si intreccia con un largo utilizzo di conoscenze critiche ed esperienze di lavoro: vengono recensite libri, segnalando ricerche specialistiche, creando connessioni e suscitando stimoli dentro una comunità intellettuale non riconosciuta, ma che funziona quasi automaticamente.
In questo senso il blog è destinato forse a mutare di forma, secondo gli sviluppi delle tecncologie, ma a permanere come spazio di lavoro intellettuale " in pubblico", una sorta di impresa collettiva informale, che corrispone molto bene ad una caratteristica tipica della società di massa nell' epoca globale. Vi si mescolano le potenzialità democratiche e civili con le ambizioni commerciali e di mercato.
Per concludere, su questo tema traggo un parere da un blog di Giovanni Boccia Artieri, docente universitario e studioso di questi problemi, che ovviamente vi consiglio di visitare: http://mediamondo.wordpress.com/2011/12/30/born-again-conversazioni-attorno-alla-rinascita-dei-blog/ "... i blog su WordPress, la piattaforma più usata, sono in aumento e stanno per toccare i 70 milioni. Quelli su Tumblr sfiorano i 40 milioni. Certo non è dato conoscere il tasso di abbandono, ma la crescita delle nuove aperture è significativa. Quello che vedo è una mutazione del modo di usare i blog. Prima venivano usati per condividere lunghe elucubrazioni, brevi pensieri o contenuti scovati in rete. Ora si tende a mettere sul blog ciò che si vuole far rimanere nel tempo e ritrovare. Ai social network il compito di amplificare i pensieri del blog e accogliere frammenti di esistenza fuggevoli, utili a segnalare la nostra posizione in rete e a curare le relazioni amicali".
Per concludere, su questo tema traggo un parere da un blog di Giovanni Boccia Artieri, docente universitario e studioso di questi problemi, che ovviamente vi consiglio di visitare: http://mediamondo.wordpress.com/2011/12/30/born-again-conversazioni-attorno-alla-rinascita-dei-blog/ "... i blog su WordPress, la piattaforma più usata, sono in aumento e stanno per toccare i 70 milioni. Quelli su Tumblr sfiorano i 40 milioni. Certo non è dato conoscere il tasso di abbandono, ma la crescita delle nuove aperture è significativa. Quello che vedo è una mutazione del modo di usare i blog. Prima venivano usati per condividere lunghe elucubrazioni, brevi pensieri o contenuti scovati in rete. Ora si tende a mettere sul blog ciò che si vuole far rimanere nel tempo e ritrovare. Ai social network il compito di amplificare i pensieri del blog e accogliere frammenti di esistenza fuggevoli, utili a segnalare la nostra posizione in rete e a curare le relazioni amicali".
Mentre si verticalizzano sembre più le decisioni e le sedi del potere, la rete diviene in qualche modo lo spazio - ambiguo e fertilissimo - di quella variegata intelligenza collettiva, sul cui ruolo si sono affannati i sociologhi e gli studiosi dei movimenti in questi anni.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina