Ieri sono andato con Lorenza a depositare un fiore a Via Giovannoli a Torpignattara. C' era nella via, illuminata dalla luce dei lumini, un clima sospeso che impressionava. Gruppetti di due o tre persone sostavano con il volto intristito agli angoli della strada, qualche militante politico correva avanti e indietro: fervevano i preparativi per la fiaccolata che ci sarà martedì pomeriggio per le vie della città. Una donna pregava in silenzio davanti ai mazzi di fiori, depositati per terra. In lontananza, si vedevano i blindati della polizia che sorvegliavano il quartiere. I negozi e i bar continuavano le loro attività, tra gente distratta e silenziosa.
Era scesa la sera e il cuore mi si è stretto in una morsa di desolazione. In un lampo mi sono venuti in mente le tante analisi, le mille discussioni degli ultimi trent'anni: la morte dei quartieri storici della Roma degli anni '60, la devastazione urbanistica, gli insediamenti di tante culture dei migranti, la nuova criminalità.
Quelle passioni e quei progetti cominceranno presto a riprendere spazio e visibilita - speriamo con maggiore efficacia e concretezza del passato. Su quel marciapiede, di fronte a quei poveri fiori, l' unico atto dovuto ieri sera ci è sembrato quello della preghiera.
Quelle passioni e quei progetti cominceranno presto a riprendere spazio e visibilita - speriamo con maggiore efficacia e concretezza del passato. Su quel marciapiede, di fronte a quei poveri fiori, l' unico atto dovuto ieri sera ci è sembrato quello della preghiera.
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