Come e cosa comunicano i Centri di Servizio
per il Volontariato.
Questo l'interrogativo alla base della ricerca ideata e promossa da Csvnet–Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e condotta da un gruppo di ricerca de La Sapienza Università di Roma, coordinato da Gaia Peruzzi in collaborazione con Maria Teresa Rosito, Area Comunicazione di Csvnet.
Questo l'interrogativo alla base della ricerca ideata e promossa da Csvnet–Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e condotta da un gruppo di ricerca de La Sapienza Università di Roma, coordinato da Gaia Peruzzi in collaborazione con Maria Teresa Rosito, Area Comunicazione di Csvnet.
I risultati dello studio sono presentati nel volume “La comunicazione al
centro. Un'indagine sulla rete dei Centri di Servizio per il
Volontariato” (“I Quaderni”, n. 56, 194 pp.), curato da Gaia Peruzzi e
edito da Cesvot.
Si tratta del primo studio sociologico dedicato alla rete dei Centri di
Servizio per il Volontariato, un'istituzione unica nel panorama del non
profit italia-no e internazionale. La ricerca ha preso in esame 71 siti
web appartenenti ad altrettanti Centri di Servizio per il Volontariato
(Csv) e intervistato 61 operatori che lavorano negli uffici comunicazione
dei Csv.
Attraverso l'analisi dei siti, la somministrazione di questionari e
l'intervista di testimoni privilegiati, la ricerca ha valutato i
contenuti e gli strumenti di comunicazione online e offline dei Centri di
Servizio. Come osserva nella premessa al volume Carlo Sorrentino, docente
di sociologia presso l'Università di Firenze, i risultati della ricerca
gettano una luce nuova sull'attività di comunicazione dei Centri di
Servizio ma anche sull'organizzazione, sull'identità e sulla mission dei
Csv.
Fin dalla sua istituzione Csvnet si è adoperato per organizzare, in
un'ottica di rete, esperienze qualificate di riflessione e di intervento
e questa indagine rappresenta, quindi, uno strumento per meglio conoscere
l'attività e le dinamiche identitarie, relazionali, organizzative e
comunicative dei Csv e della rete che, insieme, costituiscono. Allo
stesso tempo, sottolinea Stefano Tabò, presidente di Csvnet, “la ricerca
è una fonte di arricchimento informativo e valutativo per gli stessi Csv
che hanno l'opportunità di valutare la propria esperienza, di trarre
suggerimenti dalle scelte di altri, di avviare confronti e
collaborazioni”.
Dalla ricerca emerge che l'84% dei Csv ha un ufficio deputato
specificamente alla comunicazione. Nella maggioranza dei casi è la
struttura interna ad occuparsi direttamente della pianificazione e
progettazione della comunicazione, riducendo al minimo le consulenze
esterne. Nel 65% dei casi gli uffici comunicazione dei Csv possono
contare su 1-2 dipendenti o collaboratori stabili, la gran parte dei
quali è laureata. Gli strumenti di comunicazione più utilizzati sono:
sito internet (utilizzato da 60 Centri), newsletter ed email (57),
telefono (40), periodici (29), social network (28). 43 Csv su 61 hanno
scelto di concentrare lo sforzo comunicativo sulla promozione della
cultura del volontariato e sullo stimolo del dibattito sui temi sociali,
piuttosto che sulla visibilità e promozione del Centro di Servizio.
Gaia Peruzzi insegna Comunicazione dei diritti e della cittadinanza
attiva e Urp e Uffici stampa presso la Sapienza Università di Roma. E'
autrice del libro, appena pubblicato da Carocci, Fondamenti di
comunicazione sociale. Diritti, media, solidarietà.
Si può richiedere on line copia cartacea alla pagina
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