La
categoria di
giornalismo sociale si è precisata
una trentina di anni fa, nel contesto della prima crisi del welfare che vide la nascita del fenomeno del
volontariato e il dibattito sul no- profit. Si
definì con questo termine quella porzione dell’informazione dedicata alle nuove questioni sociali, nate
con l’abbandono dei tradizionali modelli di sicurezza sociale.
Da allora temi come la povertà, la droga, gli anziani, ma anche il sottosviluppo e l’ emigrazionecominciarono a trovare uno spazio nuovo nel panorama dell’ informazione. Le conseguenze di questa irruzione di nuovi temi sono state diverse. Come ha ricordato Mauro Sarti in un volume di qualche anno fa - l giornalismo sociale, Carocci, 2007- , le redazioni di molti giornali modificarono atteggiamenti e obiettivi – e non fu un processo indolore. Si è compreso lentamente che l’ informazione su questi temi implica una specifica capacità di analisi dei contesti socio-economici e una forte disponibilità etica all’ ascolto dell’ altro da sé.
Da allora temi come la povertà, la droga, gli anziani, ma anche il sottosviluppo e l’ emigrazionecominciarono a trovare uno spazio nuovo nel panorama dell’ informazione. Le conseguenze di questa irruzione di nuovi temi sono state diverse. Come ha ricordato Mauro Sarti in un volume di qualche anno fa - l giornalismo sociale, Carocci, 2007- , le redazioni di molti giornali modificarono atteggiamenti e obiettivi – e non fu un processo indolore. Si è compreso lentamente che l’ informazione su questi temi implica una specifica capacità di analisi dei contesti socio-economici e una forte disponibilità etica all’ ascolto dell’ altro da sé.
Contribuirono
a questo mutamento della sensibilità l’ irruzione sulla scena pubblica delle
organizzazioni di volontariato, che hanno poi trovato nella rete un formidabile
strumento di intervento: siti Internet, blog, ecc. diventano rapidamente spazi
per denunce e analisi, anche se non vanno dimenticati strumenti cartacei singolari come i “
giornali di strada”.
In
questo processo l’ esperienza più nota è
quella dell’agenzia Redattore Sociale.
Si tratta di un’agenzia di stampa quotidiana dedicata al disagio e all’impegno
sociale, nata dalle sollecitazioni delle centinaia di giornalisti che
dal 1994 partecipano a Capodarco al seminario di formazione "a partire dai
temi del disagio e delle marginalità".
E’ impossibile però citare l’ enorme quantità di strumenti cartacei, pubblicati da enti pubblici e privati, di siti Internet, blog, che oggi occupano uno spazio importante nel mondo della comunicazione. Se ne può trovare una segnalazione esaustiva nella Guida all' informazione sociale, realizzata da Redattore Sociale e reperibile in rete, con centinaia di voci, in 28 Aree tematiche.
Con l’ ampliamento del settore no - profit si sono registrati nell’ ultimo decennio ulteriori cambiamenti, che la crisi sociale rende assai complessi. Ne ricordiamo due. La necessità per il settore dedito al sociale di confrontarsi con il mercato e le istituzioni pubbliche rischia di condizionare la capacità di stimolo critico, quando questa deve scontrarsi con la delicatezza delle decisioni politiche. Ai fini della raccolta necessaria di fondi, prevale spesso un utilizzo a fini emozionali della notizia.
E’ impossibile però citare l’ enorme quantità di strumenti cartacei, pubblicati da enti pubblici e privati, di siti Internet, blog, che oggi occupano uno spazio importante nel mondo della comunicazione. Se ne può trovare una segnalazione esaustiva nella Guida all' informazione sociale, realizzata da Redattore Sociale e reperibile in rete, con centinaia di voci, in 28 Aree tematiche.
Con l’ ampliamento del settore no - profit si sono registrati nell’ ultimo decennio ulteriori cambiamenti, che la crisi sociale rende assai complessi. Ne ricordiamo due. La necessità per il settore dedito al sociale di confrontarsi con il mercato e le istituzioni pubbliche rischia di condizionare la capacità di stimolo critico, quando questa deve scontrarsi con la delicatezza delle decisioni politiche. Ai fini della raccolta necessaria di fondi, prevale spesso un utilizzo a fini emozionali della notizia.
L’
avvento delle nuove tecnologie inoltre muta radicalmente le redazioni. Scompaiono
giornali, figure professionali e cresce la
funzione di Internet come orizzonte della comunicazione pubblica. Qui si
giocherà il ruolo dei giornalisti sociali,
di fronte ad un futuro
piuttosto oscuro.
( in uscita sul mensile Confronti)
( in uscita sul mensile Confronti)
Umberto Brancia
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