Si è aperto a Torino il XXV Salone Internazionale del libro, che sino a lunedì 14 vedrà la partecipazione di centinaia di
scrittori, giornalisti, intellettuali ed operatori editoriali,
impegnati a discutere il futuro dell' editoria digitale.
In un dibattito
pubblico sull’ editoria, spesso caotico e casuale, questo appare come il tema
centrale ed evidenzia
scenari imprevedibili: mutamenti della sensibilità, degli stili di vita, dei
modi di avvicinarsi alla lettura. Il Web 2.0 aumenta le possibilità di
relazioni sociali, ampliando gli spazi della comunicazione. Allo stesso tempo,
la crisi economica isola e respinge sempre di più in una solitudine
drammatica i gruppi più fragili della
società. E si tratta di gruppi che crescono vistosamente.
Oltre che riflettere sulle novità dei
parametri tecnologici, bisognerebbe però interrogarsi su un difficile problema di
contenuto: come è mutata in questi anni l' antropologia culturale del nostro
paese? siamo realmente disponibili verso la diversità e l' incontro con l'
altro? O forse stiamo diventando più egoisti e aggressivi verso ogni diversità ? La risposta a questa domanda ci permetterà di
capire meglio come vivere le relazioni sociali nell' epoca di Facebook e come
costruire progetti di solidarietà in un contesto del tutto nuovo.
Un contributo prezioso a questa discussione in corso
è offerto da questa breve conversazione -in video- del 2010 con Elena Pulcini, professore di
Filosofia sociale presso il Dipartimento di filosofia dell'Università̀ di
Firenze, che conduce da anni una ricerca importante su temi di antropologia filosofica e di
filosofia sociale e politica. Da ricordare tra i suoi lavori almeno: L'individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale, Bollati Boringhieri, Torino 2001; La cura del mondo. Paura eresponsabilità nel mondo globale, Bollati Boringhieri, 2009. Ed è sperabile
che la discussione continui (ub)
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