" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

venerdì 4 maggio 2012

Un' altra città è possibile: le esperienze ci sono


Un' efficace politica di solidarietà e di tutela delle fasce più fragili della società ( disabili, anziani, poveri vecchi e nuovi)  non può prescindere da una riflessione critica  sull’ attuale  modello di sviluppo  industriale. Autori come Serge Latouche o Jeremy Rifkin occupano ormai un posto centrale nella discussione più che trentennale  su parametri ecomici, fondati sul saccheggio indiscriminato dell’ ambiente e l’ uso di tecnologie inquinanti.
Termini come green e economy o economia verde, sono  divenuti  di uso comune non solo nel linguaggio politico, ma nella vita quotidiana delle persone. C’ è  il bisogno diffuso  di un cambiamento dei nostri parametri economici, verso un nuovo tipo di relazioni sociali fondate sulle ragioni dell’equità e della pace.
E’ assai vasta la rete di iniziative pratiche, legate ad una economia della solidarietà: cooperative di consumo, gruppi di acquisto solidale, gruppi per la tutela dell’ ambiente, ecc. Tra le ultime iniziative  giornalistiche, dedicate ad illustrare questo segmento importante della vita nazionale,  vale la pena segnalare l’ apertura sulle pagine romane del Corriere della Sera di una rubrica dedicata ad un' altra idea di economia  e pubblicata la domenica. Gioacchino de Chirico, giornalista ed esperto di editoria e comunicazione, compie ogni settimana un viaggio nelle diverse realtà del territorio romano, raccontando esperienze concrete nate dalla partecipazione diretta dei cittadini alla  tutela del proprio tessuto civile e alla qualità della vita.
Si va da problemi come la nascita di nuovi lavori, capaci di garantire la sostenibilità ambientale, ai progetti editoriali , legati alle culture dei migranti e dei rifugiati,  o al lavoro di associazioni per il turismo responsabile. Grazie a resoconti, che segnalano indirizzi e notizie  specifiche, ne scaturisce  non solo una lettura piacevole, ma uno strumento per potersi mettere in connessione con  tanti soggetti, che hanno fatto della solidarietà il loro marchio di fabbrica. E’ sperabile che questa iniziativa del Corriere della sera non rimanga isolata ed anche  altri organi di stampa nazionali aiutino a diffondere la sensibilità per un’ idea solidale  dei rapporti economici.

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