Ero un cattolico percorso da mille dubbi e un militante comunista in
quegli anni settanta - ottanta in cui
sembrava a molti di noi che il Pci potesse divenire forza di governo, con un'
autentica spinta riformatrice: l'
esperienza di regioni come l' Emilia stava lì a dimostrarlo. In alcuni dei
titoli pubblicati dalla Diabasis trovai molti argomenti per una prospettiva
culturale e politica, che si chiuse poi con un fallimento storico, per ragioni oggi del tutto evidenti.
La
fine della militanza politica e la presenza in famiglia di un figlio affetto da una forma lieve di
autismo (la Sindrome di Asperger) mi spinsero già più di dieci anni fa a
ripensare a tutta la mia esperienza e a
impegnarmi nel mondo del volontariato per assicurare a lui e ad altri disabili
psichici un ruolo nella vita e nel
lavoro: possibilità che oggi assai
difficile, come è noto.
Nel 2006 ho scoperto per caso che Marco dopo i venti anni si dedicava a scrivere in totale solitudine frammenti poetici e narrazioni ripetute dei suoi lunghi anni di malattie infantili: dolori fisici, che avevano anticipato il suo disagio psichico. Dal nostro dialogo ne scaturì un libro, scritto a due mani: Non avevo le parole. Riuscimmo a farlo accettare dalla casa editrice Città Aperta e per un paio di anni Marco fu impegnato in una girandola di presentazioni ed incontri che gli tennero vigile la mente per molto tempo.
Nel 2006 ho scoperto per caso che Marco dopo i venti anni si dedicava a scrivere in totale solitudine frammenti poetici e narrazioni ripetute dei suoi lunghi anni di malattie infantili: dolori fisici, che avevano anticipato il suo disagio psichico. Dal nostro dialogo ne scaturì un libro, scritto a due mani: Non avevo le parole. Riuscimmo a farlo accettare dalla casa editrice Città Aperta e per un paio di anni Marco fu impegnato in una girandola di presentazioni ed incontri che gli tennero vigile la mente per molto tempo.
Nel
2008 mi accorsi che continuava a
scrivere, esprimendo forti emozioni di
solitudine e disagio, specie per la precarietà del suo lavoro. Decisi di
pubblicare allora un volume autoprodotto di nuove poesie di Marco, intitolato: Per parlare con la gente. Amici generosi mi suggerirono di
aggiungere ai testi una breve presentazione e mi indicarono il nome di
Alessandro Scansani. Ebbi quindi modo di
conversare brevemente al telefono con lui
sul libretto che stavamo mettendo insieme e sulla nostra esperienza
familiare.
Scansani
ebbe parole di ammirazione per la sensibilità di Marco e mi fece avere poche
pagine di commento, che ci commossero per la loro intensità. A proposito della
nostra esperienza familiare, diede questo giudizio : " Tu e tua moglie
siete stati all' inferno e siete tornati ". In un altra telefonata, mi
fece un breve e significatico accenno al cancro che lo aveva colpito da qualche anno.
Ci salutammo con la promessa di conoscerci se fosse venuto a Roma. Tempo dopo ne ho appreso la scomparsa.
Molte
e differenti sensazioni mi sono rimaste di quel brevissimo rapporto. La cortesia di un editore di grande valore
nel rendersi disponibile per un piccolo libro autoprodotto; la sensibilità
spirituale verso quei temi del disagio e dell' emarginazione che ormai da molti
anni erano al centro dei miei progetti; il desiderio di conoscere più a fondo
una produzione editoriale rigorosa, di
cui oggi si sente sempre di più la necessità
in un mercato dominato dalla
riconcorsa al best- seller.
Dopo
la sua morte, avvenuta quet'anno, malgrado alcuni interventi molto qualificati, mi ha colpito come si sia
parlato abbastanza poco sulla stampa
della figura di Scansani e del
suo lavoro come fondatore della casa editrice.
Questa
piccola testimonianza privata ha per me un significato riparatore, da lasciare nel mare
tempestoso della rete: un piccolo messaggio nella bottiglia. Per questo
ripubblico nel blog una parte della sua prefazione a Per parlare con la gente. Ma c'è un altro aspetto che
oggi mi colpisce ancora di più. Ora che il tema della malattia, del tumore è
entrato nella mai vita, il ricordo di
quelle brevi conversazioni si è fatto più struggente e necessario. E per
questo trovate qui un terzo, breve contributo: un breve scritto di Scansani dedicato alla
sua malattia, che ho trovato in rete e che testimonia ancora una volta la
qualità etica dell' uomo.
Link
http://www.diabasis.it/database/diabasis/diabasis.nsf
Link
http://www.diabasis.it/database/diabasis/diabasis.nsf
Nessun commento:
Posta un commento