Le iniziative sulla promozione della lettura e la formazione di biblioteche nelle carceri sono state assai numerose in questi anni. L' attività di promozione culturale rappresenta uno strumento prezioso per il recupero e il reinserimento dei soggetti in detenzione. Se ne può trovare una sintesi generale sul sito dell' AIB. Gli sudiosi hanno condotto a livello nazionale e internazionale un rigoroso ed interessante dibattito .
Tra gli ultimi progetti, va ricordato quello del carcere di Bologna in cui nasce una biblioteca universitaria in piena regola. E
così per i detenuti iscritti all’università d’ora in poi sarà più facile preparare
gli esami. L’iniziativa è dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti
contabili di Bologna che, grazie all’aiuto dei volontari di Ausilio per la cultura, ha già riempito gli scaffali
della biblioteca con 41 volumi. Testi utili per preparare gli esami di
Giurisprudenza, Scienze politiche, Lettere
e Agraria.
“Ma ce ne vorranno più di 100 per completarla”, spiegano
dall’Ordine, “se si considera che i corsi universitari ai quali possono
accedere i detenuti (ossia quelli che
non hanno l’esame d’ingresso e che non prevedono l’obbligo di frequenza) sono
una decina”. L’Ordine sta anche studiando
la possibilità di coinvolgere docenti universitari per organizzare delle
lezioni dentro il carcere una o due volte al mese.
Con quella universitaria salgono a nove le biblioteche presenti all’interno della casa circondariale: a rifornirle sono i volontari di Ausilio per la cultura, quelli di Avoc e dell’Istituto Poggeschi, che già aiutano i detenuti a preparare gli esami universitari. “Le domande sono tantissime”, spiega Laura Luchetta, coordinatrice del gruppo che ha creato il contatto tra i commercialisti e la direzione del carcere, “ogni mese facciamo entrare circa 200 libri”.
La nascita della biblioteca universitaria, spiega Gianfranco Tomassoli, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bologna, “è frutto di un accordo siglato tra la direzione della casa circondariale e l’Ordine, lo scorso novembre. Mi rendo conto che i problemi dei detenuti sono tanti e tutti molto seri. Ma anche l’aspetto culturale ha una sua importanza. L’impegno allo studio e alla lettura, durante il periodo di detenzione, costituiscono un momento importante per il recupero dei detenuti oltre che attività che aiutano gli individui a trascorrere meglio le giornate. Mi auguro che con questo piccolo contributo si riesca in quale modo a migliorare la loro qualità della vita”.
Con quella universitaria salgono a nove le biblioteche presenti all’interno della casa circondariale: a rifornirle sono i volontari di Ausilio per la cultura, quelli di Avoc e dell’Istituto Poggeschi, che già aiutano i detenuti a preparare gli esami universitari. “Le domande sono tantissime”, spiega Laura Luchetta, coordinatrice del gruppo che ha creato il contatto tra i commercialisti e la direzione del carcere, “ogni mese facciamo entrare circa 200 libri”.
La nascita della biblioteca universitaria, spiega Gianfranco Tomassoli, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bologna, “è frutto di un accordo siglato tra la direzione della casa circondariale e l’Ordine, lo scorso novembre. Mi rendo conto che i problemi dei detenuti sono tanti e tutti molto seri. Ma anche l’aspetto culturale ha una sua importanza. L’impegno allo studio e alla lettura, durante il periodo di detenzione, costituiscono un momento importante per il recupero dei detenuti oltre che attività che aiutano gli individui a trascorrere meglio le giornate. Mi auguro che con questo piccolo contributo si riesca in quale modo a migliorare la loro qualità della vita”.
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