Recentemente
si è svolto a Genova un interessante convegno sul destino delle biblioteche
pubbliche nel nostro paese. Tra gli interventi anche quello di Antonella Agnoli
dell’ Istituzione biblioteche del Comune di Bologna sul tema: La biblioteca come
welfare: socialità, integrazione; ne riportiamo un passo significativo
rimandando alla lettura integrale con il link che trovate qui sotto.
“..
Ciò che dobbiamo capire oggi è che l’ impoverimento economico porta con sé
anche impoverimento sociale ( ci si vergogna di non poter più fare molte delle
cose che si facevano prima, se si perde il lavoro si perdono anche gli amici) e
impoverimento culturale ( non si va
alcinema, non si comprano libri, non si leggono giornali). Tutto questo provoca
un chiudersi in se stessi, un rifiuto progressivo dei diritti/doveri della
cittadinanza: la vulnerabilità porta con sé risentimento e rabbia verso ciò che
esiste di più visibile nel mondo esterno, le istituzioni. Poiché non sapremmo
come prendercela con i “mercati” coltiviamo il rancore verso il governo, i
politici, gli amministratori locali, i sindacalisti. Tutti i diversi da noi
diventano dei “ privilegiati”. Chi ha a cuore non solo le sorti delle
biblioteche, ma della democrazia deve capire che occorre contrastare questa
deriva pericolosa e c’è un unico modo per farlo: far partecipare i cittadini,
Dobbiamo rassicurare senza illudere, coinvolgere per costruire insieme. La
frontiera del nuovo welfare sta qui. Il problema è come fare e quale ruolo
possono giocare le biblioteche”.
Leggi
qui il testo integrale dell’ intervento.
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