" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

sabato 7 aprile 2012

Sarajevo 1992 -2012: iniziative per ricordare

Il 5 aprile del 1992, vent'anni fa, iniziava l'assedio di Sarajevo. La guerra in Jugoslavia rappresentò per il mondo del volontariato e del pacifismo un’ esperienza dolorosa ed essenziale su cui misurare le visioni dell’ aiuto umanitario e della non violenza. Due iniziative editoriali per ricordare quell' avvenimento. 
- Esce per le edizioni dell’ Asino, Fare Pace. Jugoslavia, Iraq, Medio Oriente: culture politiche e pratiche del pacifismo dopo il 1989, di Giulio Marcon .Un viaggio “dal di dentro” nella cultura e nelle pratiche del pacifismo italiano, attraverso  i maggiori conflitti degli ultimi venti anni. In formato eBook
- La newsletter DOMANDE n. 70 - 5 aprile 2012  della rivista Una città ripropone  alcune delle interviste pubblicate in questi anni. Queste e altre sono consultabili anche alla pagina del sito dedicata ai Balcani. Un materiale prezioso per un bilancio politico e morale di questa vicenda ancora in corso

1993 - L'INFERNO ALLE PORTE DI CASA - Il racconto di un ritorno da Sarajevo con un bimbo di undici mesi. Una città  stupenda in cui era un piacere vedere la convivenza di tante culture. Un assedio tremendo che è  vergogna per una Europa inerte e anche segnale sinistro per tutti noi. La necessità , anche se è tardi, di un massiccio contingente di pace. Intervista a Toni Capuozzo.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=4

1993 - PER LORO E PER NOI - Perché, a differenza del Golfo, della Jugoslavia non si discute? Il paragone con la Spagna del 1936. Oltre alla solidarietà  concreta, perché non si interviene per fermare il massacro? Perché sono mussulmani? A Sarajevo si gioca anche il nostro futuro? Parlano Daniel Cohn-Bendit, Alex Langer, Adriano Sofri.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=3

1993 - INVECE DI UN MILOSEVIC - Le difficoltà  economiche e sociali, le illusioni illuministiche, il ritorno di nazionalismi, xenofobia, antisemitismo. Ma anche una vitalità  sotterranea, anticipazioni culturali, esperimenti economici nuovi. Sulla situazione dei paesi dell' est intervista a Lisa Foa.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=13

1994 - TERZO INVERNO Lo scoramento degli abitanti di Sarajevo che ora si aspettano di nuovo la guerra. Le offensive di cui si parla. La resistenza straordinaria della multiculturalità, a dispetto delle previsioni e dei desideri di mezzo mondo. Il drammatico dilemma fra la permanenza dei caschi blu e la fine dell' embargo sulle armi. La delusione per la mancata visita del papa. L' avevano preparata sgomberando macerie. Intervista a Gigi Riva.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=31

1994 - LE MILLE NOTTI DI SARAJEVO. Una città  allo stremo, al gelo, senza luce, senza pane, dove ogni giorno si infittisce la pioggia di granate. L' unica possibilità  per salvare i bosniaci resta quella di un intervento internazionale per disarmare i banditi. Una persecuzione razzista, sostenuta dalla disgustosa incapacità  e complicità  dei paesi occidentali, trasmessa in diretta nel pianeta, che ha distrutto tutto il senso che i bosniaci avevano della loro storia, del loro passato, dei presunti valori dell' Europa in cui loro avevano creduto. Intervista a Adriano Sofri.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=38

1995 - SARAJEVO, MAGGIO 95. Intervista a Jovan Diviak, generale dell' Armja, l' esercito bosniaco.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=47

1995 - L' APPARTAMENTO. Il 30 settembre del 1992, quando il quartiere di Grbavitza fu diviso da Sarajevo e risuonarono le grida che dicevano "balja fuori". L' incredulità di tanti nel grande condominio interetnico dove già  erano attivi turni di guardia contro i cosiddetti banditi. La vecchia signora che non volle lasciare i ricordi e forse i marchi nascosti nell' appartamento. Il "nostro" e "i loro" cetnici. Il cammino verso un ponte che porta dove bombardano. Intervista a Lejla Music.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=50

1995 - IL TUNNEL - Quel primo giorno, in giro col cane. Poi quei tre spari, la città  che comincia a morire, la fatica quotidiana degli anziani, gli amici scomparsi e quelli che sono cambiati, e un tunnel tristissimo. La gran festa la sera del rombo degli aerei Nato. Intervista a Senka Trolic.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=61

1998 - L'OROLOGIO GUASTO DELLA BOSNIA. Intervista a Marko Vesovic.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=256

1999 - All'IMPROVVISO FU CROATA...Il segnale peggiore fu quando le rinfacciarono per la prima volta le sue origini croate. Da allora per lei divenne molto difficile portare avanti la sua lotta democratica in Serbia. L' amore della figlia per la città  di Sarajevo. Intervista a Liliana Radmanovic.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=397

2007 - PER VOI E' TUTTO BALCANI. L' ipocrisia di un certo pacifismo, che non vede che chi è aggredito deve potersi difendere, che un intervento aereo durato pochi giorni ha fatto finire un assedio durato quasi quattro anni... Chi è rimasto è spesso rimasto per caso, non è un eroe. Il modo di vivere segnato dall' assedio e dal giorno per giorno. Il fallimento della politica per cui, ancora oggi, i bosniaci non esistono. Intervista a Andrej Djerkovic.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=1637

2010 - CI VORREBBE ALMENO UN HOTEL. L' infanzia a Srebrenica e poi l' arrivo della guerra e la decisione di andarsene con la famiglia, e poi il ritorno, la casa da ricostruire, gli amici che se ne vanno, il peso di un passato ancora tabù... e però la voglia di ricominciare, di ricostruire una comunità , di far tornare i turisti... intervista a Valentina, Dijana, Muhamed, Almir.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=2061

2010 - I NOSTRI FIGLI VANNO A BELGRADO. A 15 anni dalla fine della guerra, la Bosnia versa ancora in una situazione, non solo economica, difficile, che spinge tanti giovani a lasciare il paese; le critiche alla costituzione e a Dayton; un passato doloroso che impedisce di tornare alla normalità ; le speranze nell' Europa e nella nuova generazione; intervista a Igor Rajner.
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=2053

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