" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

martedì 31 agosto 2010

Chi parla per gli ultimi nell' epoca della crisi?

In un periodo di attesa e di cambiamenti anche privati, riprendo ad alimentare con regolarità il blog. Vale la pena quindi precisare le finalità. Questo spazio della rete si è ormai affermato come strumento di comunicazione, creando una sorta di informale diario collettivo. Politici, giornalisti, case editrici, intellettuali, ma anche studenti in pubertà e casalinghe inquiete: tutti utilizzano il blog come strumento di espressione delle ansie e delle proteste più varie.
Quando si mette mano alla scrittura la prima domanda da porsi, dovrebbe essere: a chi si parla? e perchè? Le dichiarazioni di intenti sono sempre retoriche, ma proviamoci.

Passioni pubbliche e vicende private

Per trent' anni della mia vita, dal 1968 sin quasi al 2000, mi sono occupato a tempo pieno di politica, prima nelle organizzazioni territoriali del PCI romano e poi nella CGIL. In quegli anni, per chiunque avesse la mente aperta, era un dato ovvio organizzare movimenti, ed insieme approfondire questioni come il lavoro e la scuola. Gli studi universitari di filosofia e il caso mi condussero a scrivere dentro due riviste ed ad occuparmi di recensioni di libri, dedicando attenzione alla sociologia e alla storia moderna. La frequentazione ( interrotta troppo presto! ) di intellettuali come Sartre e Camus - estranei a visioni ortodosse - mi abituò a diffidare di certezze precostituite.
I dubbi intorni alle questioni della fede religiosa rinsaldarono la necessità di concretezza: una prassi non illuminata dall'ascolto delle persone e delle loro sofferenze non ha alcun senso. Al contrario della leggenda ridicola diffusa dall' immaginario televisivo, gli anni delle passioni politiche erano saturi non solo di ideologie (in senso deteriore), ma di cultura, progetti e visioni morali.
Dopo il 2000, alcune vicende personali mi hanno obbligato a cambiare ancora lo sguardo, a inforcare altri occhiali. Mentre la sinistra precipitava in una crisi disastrosa, ho dovuto capire in prima persona lo stato di problemi come la disabilità e il lavoro, l' integrazione delle persone in disagio, il ruolo delle famiglie. Ho raccontato questa vicenda in Non avevo le parole ( Città Aperta, 2006), che ha avuto un qualche eco.

Documentare, produrre testimonianze, riflettere

E' ormai sotto gli occhi di tutti la crisi di un meccanismo economico che riproduce privilegi osceni, sprecando lavoro e risorse. La questione centrale di una democrazia che voglia dirsi credibile può essere detta così: quale sarà
il destino di milioni di poveri, di anziani e disabili in un mondo senza lavoro
e senza sviluppo ? Su questi problemi,a partire da situazioni concrete, cercherò di produrre sul blog riflessioni, testimonianze e documenti. Un' attenzione particolare sarà dedicata alle questioni culturali: i libri, il cinema, il dibattito sulle diversità.
Il mondo abbastanza orrendo che abbiamo costruito sembra valorizzare le diversità: in realtà le disprezza e le teme. Ama solo la diversità consumista di chi pratica la bulimia delle merci.


Link

Questa è l' ultima ricerca che ho realizzato all' inizio dell' estate, prima dell' uscita dal lavoro: un viaggio dentro i problemi dell' editoria sociale ( case editrici, riviste, siti che lavorano sul disagio, ecc.). In autunno se ne parlerà ancora.Il festival dell'editoria sociale a Roma è un appuntamento da non perdere.
http://www.cepell.it/WebDoc/DownloadRisorsa?id=1259586782749