" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

martedì 5 ottobre 2010

Due ore a Vienna in compagnia di Freud

Arrivare a Vienna per appena due giorni e visitare la casa di Freud era quasi un obbligo morale per una famiglia che ha la nostra storia. La lunga vicenda clinica di Marco e le tappe faticose della sua fuoriscita dal silenzio ci hanno obbligato a un lavoro analitico, sia pure in forme non canoniche, durato ad intervalli, più di dieci anni. Questo lavoro oscillò tra il sostegno a due genitori angosciati e alcuni lampi di chiarezza nella propria storia individuale.
Negli anni fatidici dell' Università, tra l' altro, avevamo dovuto misurarci con la storia della psicologia e figure come Basaglia e Jervis facevano parte dei nostri interessi, o comuqnue delle idee, degli umori che circolavano nell' aria. Ricordo ancora - con autoironia feroce- che pronunciai la mia dichiarazione d' amore in un cinema del centro dove eravamo corsi a vedere Matti da slegare, il celebre documentario di Bellocchio, Agosti, Petraglia e Rulli sull' apertura dei manicomi, uscito nel 1975!
La visita restituisce l' emozione che promette. Trasformata in un museo da amministratori, che hanno evidentemente il sentimento autentico della propria memoria culturale, la casa è organizzata come un preciso percorso museale. Colpisce il rigore e la coerenza dell' esposizione, Le foto ricostruiscono tutta la biografia
di Freud, dalla giovinezza sino alla morte e i testi raccolti, come i video, documentano l' influenza della psicoanalisi in tutto il mondo.
Ma l'emozione più forte viene suscitata da alcuni oggetti quotidiani, molto "borghesi": il bastone, una valigia, il cappello. Per un attimo si esce dall' archeologia e si coglie un frammento di realtà.
Nell' insieme un' atmosfera austera, senza essere pedante che rievoca un periodo fondamentale della storia europea. I turisti in visita (non molti, per la verità), si aggiravano per le sale con una curiosità vivace, molto " cosmopolita".
Un particolare commovente che non conoscevo: la casa, in cui si tennero le sedute della prima Società psicoanalitica, era stata precedentemente abitata dal leader socialdemocratico Victor Adler. Sono uscito con un dubbio: ma questa grande cultura europa, libera e anticonformista, colta e socialmente consapevole, ha ancora un peso in Europa?

Per saperne di più



Per chi non sa nulla della psicoanalisi, non cito i libri, che si trovano in tutte le librerie, ma un sito tra i più rigorosi, che merita essere conosciuto meglio: l'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, un' organica imprese culturali costruita dalla Rai- tv degli anni migliori. Una forma di televisione che da tempo si tenta di distruggere con folle  protervia.
http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=169

1 commento:

  1. Hai ragione, era un sito bellissimo. Dico era, perché molte sue parti non sono più accessibili. Credo che oltre a mandar via o spostare ad altro incarico il suo curatore, non venga più curato. C'era dentro molto lavoro, presentato in modo accessibile anche per i non esperti in materia.
    tinas

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