" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

domenica 28 marzo 2010

Poesia e teatro a Roma

Ho molti motivi per segnalare questo spettacolo della compagnia Yaaled, che si svolgerà a Roma Venerdi 16 Aprile 2010 presso lo Spazio Morgana a Largo dei Fiorentini ( ore 18.00 ). Conosco Alessandro, Marcella e gli altri per l' impegno sociale, l' allegria e il calore umano che mettono nella loro ricerca teatrale.
Lo spettacolo su Pasolini che hanno portato in giro in molti spazi della nostra città evocava un rapporto emozionante tra la poesia e i quartieri di Roma.
Ma la ragione fondamentale della mia sollecitazione a conoscere questi attori formidabili è un' altra: i componenti della Yaaled mettono in gioco nel lavoro una passione rigorosa per l' approfondimento, per la sperimentazione di nuovi territori della cultura.
Edward Stachura, ad esempio, é uno dei massimi esponenti della poesia polacca della seconda metà del ‘900.Nato in Francia da una famiglia di emigrati sin da adolescente sognava di diventare un poeta importante proprio nella lingua dei genitori. Si trasferì giovanissimo nella terra d’origine per permearsi della lingua nella quale desiderava esprimersi, dopo di che viaggiò moltissimo, con soggiorni all’estero a volte anche molto lunghi (Messico in particolare).
A un certo punto della sua ‘carriera’ pensò che la canzone poteva fungere da veicolo privilegiato rispetto ai contenuti della sua poesia. Siamo nell’epoca di Bob Dylan, che egli infatti in parte ricorda, anche come figura di “poeta on the road”, e Stachura inizia a comporre canzoni ‘strimpellando’ la chitarra. Testi sempre molto interessanti e pieni di vita (le canzoni sono molto più autobiografiche delle poesie) e melodie toccanti e a volte sorprendentemente efficaci.

Dalla rivista Bollettario, coordinata da Nadia Cavalera, traggo questo esempio :
L' uomo per l' uomo

L'uomo per l'uomo è lupo
L'uomo per l'uomo è capestro
Ma tu non lasciarti abbattere
Ma tu non lasciarti impigliare
L'uomo per l'uomo è spada
L'uomo per l'uomo è tradimento
Ma tu non lasciarti annientare
Ma tu non lasciarti tradire
L'uomo per l'uomo è puma
L'uomo per l'uomo è peste
Ma tu non cedere al puma
Ma tu non cedere alla peste
L'uomo per l'uomo è piede di porco
L'uomo per l'uomo è tuono
Ma tu non lasciarti intontire
Ma tu non lasciarti stritolare
L'uomo per l'uomo è lupo
Ma tu non lasciarti sconfiggere
L'uomo per l'uomo è l'altro
Con l'altro puoi rimarginarti

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