" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

giovedì 28 giugno 2012

Un silenzio particolare




Proseguiamo il nostro itinerario attraverso il cinema della disabilità, che negli ultimi due decenni è divenuto un fenomeno sempre più  significativo, sia dal punto di vista umano e psicologico che da quello critico. Sono diventati sempre più numerosi  i documentari e le opere creative dei diretti protagonisti: si tratta spesso di registi e intellettuali che mettono in scena la loro vicenda personale, non per lenocinio sentimentale, ma per  intervenire nel dibattito pubblico sulla questione della disabilità.
In una società dominata dalla logica dello spettacolo e dal consumo frenetico delle notizie, queste opere vogliono invitare ad una riflessione più matura e cosciente sulla vita del disabile e sulle difficoltà drammatiche delle famiglie. Un silenzio particolare di Stefano Rulli narra, tra fiction e documentario, le vittorie e le sconfitte di una famiglia “ diversa” – Clara, Stefano e Matteo – che, attraverso l’ esperienza di una country – house aperta anche a persone con problemi psicofisici, cerca di ribaltare la sua diversità dolorosa in un’occasione di emancipazione per se e per gli altri. Ma questo esperimento di “ turismo sociale” si rivela positivo per tutti tranne che per Matteo. Cosa impedisce a questo ragazzo schizofrenico di vivere bene come gli altri quello spazio di accoglienza e a questa famiglia di sentirsi unita e solidale? Per saperne di più sul film, leggi qui.
Clara Sereni ha raccontato questa vicenda in alcuni libri ( tra cui, Amore caro. Afilo doppio con le persone fragili, Cairo) e in molti interventi nel mondo dell’ associazionismo. Un’ esempio illuminante è in questa intervista del 2009 sul  sito della UILDM .
Sull’ esperienza della Fondazione La città del sole, vedi qui 

mercoledì 20 giugno 2012

Giffoni: il cinema per la solidarietà

In una sua celebre lettera, il regista Francois Truffaut definì il Festival del cinema di Giffoni (Salerno)  " il più necessario tra i festival". Giunto alla 42 edizione, questa manifestazione dedicata al cinema per i ragazzi e i giovani è riuscito a superare ogni angusta dimensione di genere, ospitando autori ed opere di grande rilevanza artistica. 
Nel corso degli anni molti dei film presentati hanno affrontato il problema della disabilità e del disagio, con un rigore che ha attirato l' attenzione  dei critici e del pubblico. Si è tenuta il 19 giugno al Palazzo delle Arti di Napoli la conferenza stampa per il Giffoni Film Festival di quest' anno, che si svolge dal 14 al 24 luglio, ed è dedicato interamente a cultura e solidarietà. Una conferenza ricca di volti organizzativi dell’evento, ma anche di assessori e sindaci delle città coinvolte in questo grande progetto.  
Per ulteriori notizie sul programma e la partecipazione, prosegui qui  
(Segnal. da Francesca Gallini)

Link

martedì 19 giugno 2012

I disabili e il lavoro: nuove iniziative

Nella crisi che  tocca drammaticamente l' occupazione, le famiglie con  disabili adulti vivono con angoscia il problema del lavoro. Si moltiplicano in queste settimane le iniziative  di associazioni, gruppi, ecc. sull' inclusione lavorativa dei soggetti con disabilità.
Il  4 luglio dalle ore 9.00 alle 11.00 presso Porta Futuro in via Galvani, 108 a Roma si svolgerà la presentazione e sottoscrizione ufficiale del manifesto FORUM FORMAZIONE E LAVORO PER LE PERSONE CON DISABILITA’ – IL VALORE DELL’INCLUSIONE LAVORATIVA.
Il Forum è composto da persone che liberamente vogliono mettere insieme il loro tempo, la loro intelligenza, la loro esperienza, i loro progetti e qualche desiderio per studiare, promuovere, attuare e verificare azioni, proposte e progetti efficaci a favore dell’inclusione lavorativa, perché non siano né la crisi, né i soli meccanismi del mercato a decidere la collocazione lavorativa delle persone con disabilità.
Per ulteriori informazioni qui

lunedì 18 giugno 2012

Le associazioni di terzo settore. Un' analisi sociologica

Giovanna Rossi, Lucia Boccacin, L'associazionismo multilivello in Italia. Reti relazionali, capitale sociale e attività prosociali, Franco Angeli editore, Milano, 2012
 
Cosa distingue le associazioni prosociali multilivello di rilevanza nazionale dalle altre forme associative operanti nel terzo settore italiano? Qual è il loro apporto specifico al perseguimento del benessere della società e quali sono i beni relazionali che sono generati entro i processi complessi di reticolazione che caratterizzano queste associazioni?
Il volume risponde a tali quesiti attraverso i risultati emersi nel corso di un'indagine quantitativa condotta in Italia su 110 associazioni multilivello.
Particolare attenzione è stata posta alla generazione del capitale sociale da parte degli organismi stessi, alla sua differenziazione nelle funzioni bonding e bridging e al significato di queste ultime all'interno dei contesti associativi e nella realizzazione di attività e servizi.

La recensione completa qui

( Fonte: Sportello sociale Comune di Bologna) 

La Pubblica Amministrazione e le novità dei social network

Gian Luigi Cogo, I social network nella PA, Maggioli editore, Rimini, 2012
 
La Pubblica Amministrazione, nel corso degli ultimi anni, si è trovata a rincorrere paradigmi e stili di vita associati al digitale, che tuttavia scarsamente ha compreso e raramente ha adottato.
Ora che la crisi, economico-finanziaria e istituzionale, impone rigore e ricerca di alternative modalità di lavoro ed erogazione dei servizi, è quanto mai ineludibile il ricorso alle vie del web: le P.A. che non sapranno mettere in discussione le loro norme e procedure interne per adattarle a questa nuova realtà, rischiano di segnare ancora più marcatamente la distanza fra cittadini e istituzioni.
Il libro propone i modelli che hanno favorito la crescita della partecipazione e della democrazia elettronica, analizzando poi le buone pratiche internazionali dove questi fenomeni hanno convinto le istituzioni a porsi in una posizione di ascolto e collaborazione verso i social network come Facebook e Twitter.
Vengono illustrati i servizi già maturi e più diffusi che un’amministrazione pubblica può adottare da subito e senza costo, e i vantaggi per i cittadini derivanti dall’adozione di queste pratiche sociale.
La recensione completa  qui

(fonte : Sportello sociale Comune di Bologna)

Diritto al futuro: storie di rifugiati a Bologna

La mostra fotografica che la città, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato il 20 giugno, dedica ai suoi rifugiati e richiedenti asilo, ritrae momenti di vita di alcuni di loro, tra chi arrivato da poco ancora fatica a immaginarsi una propria quotidianità in Italia e chi, a Bologna da più tempo, ha trasformato una terra di approdo nel luogo dove costruire un nuovo inizio.
Mostra promossa da Comune di Bologna (Settore Servizi Sociali) e Istituzione Gian Franco Minguzzi – Provincia di Bologna, con il contributo del del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) – Ministero dell'Interno, in collaborazione con Associazione Mondo Donna Onlus, ASP Poveri Vergognosi, Arca di Noè Soc. Coop. sociale, Consorzio di cooperative L'Arcolaio, Consorzio di cooperative Indaco, Associazione TerzoTropico. Le fotografie sono di Ivano Adversi e Alessandro Zanini.
La mostra è aperta dal 20 al 30 giugno 2012, presso la Biblioteca Sala Borsa, Piazza Nettuno 3, Bologna. Inaugurazione: mercoledì 20 giugno ore 17.30
Approfondisci qui
(fonte : Sportello sociale Comune di Bologna)

domenica 17 giugno 2012

Per Roma città reciproca

Il progetto Roma Reciproca è un laboratorio pastorale, promosso dalla Caritas diocesana e che riunisce le maggiori organizzazioni sociali di ispirazione cattolica, nato dall’esigenza di creare una “voce comune”, per continuare a rispondere ai problemi sociali della città, per reagire a questo stato di crisi che sta colpendo la comunità, per comprendere le nuove emergenze sociali, in uno spirito di collaborazione rispettoso della storia e della vocazione di ciascun aderente.
Ne fanno parte COMUNITA’ di SANT’EGIDIO, ACLI, OPERA DON GUANELLA, OPERA DON CALABRIA, UNITALSI ROMA, COMPAGNIA DELLE OPERE di ROMA e del LAZIO, CENTRO ASTALLI, BORGO RAGAZZI DON BOSCO, FONDAZIONE DON GNOCCHI, FONDAZIONE DON LUIGI di LIEGRO, MOVIMENTO dei FOCOLARI, COMUNITA’ CAPODARCO di ROMA, ASSOCIAZIONE SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI.
Dopo la presentazione ufficiale del manifesto costitutivo, avvenuta lo scorso 15 dicembre, il gruppo di Roma Reciproca vuole proporsi alla comunità cristiana con un convegno dal titolo “proposte per una convivenza fraterna e cristiana”.
Il Convegno si svolgerà il 23 giugno 2012, dalle ore 9.00 alle 13.00, presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica (Viale Pietro De Coubertin, 30). Per Locandina e programma, qui.

(Fonte: Caritas Roma)

sabato 16 giugno 2012

Il cinema e la morte al lavoro



Con l' avvicinarsi delle vacanze le iniziative sui temi  del blog (disabilità, editoria, comunicazione sociale, ecc.) cominciano a diradarsi e ne approfittiamo per continuare il nostro viaggio per immagini sulle mille facce della diversità  nel cinema.
L' occhio che uccide (1960) di Michael Powell è  uno dei film più importanti e significativi che siano  mai  stati realizzati intorno a questo tema. La storia è ambientata nel mondo oscuro del cinema pornografico, di cui esplora miserie e inquietudini psicologiche. Mark Lewis (Carl Boehm) è un operatore-regista ossessionato da una pulsione omicida, legata alla sua stessa attività: vuole  filmare l' ultima  espressione delle  persone di morire. I soggetti che sceglie devono essere  ripresi nell' attimo stesso in cui hanno coscienza della loro morte. Con la macchina da presa, modificata in modo perverso, arriverà a compiere diversi omicidi.
Sono tanti gli interrogativi e gli angoli bui che il film invita ad esplorare. Che cosa vediamo realmente quando  guardiamo il mondo? Quali pregiudizi ci ossessionano e mettono in crisi la nostra presunta normalità? Il nevrotico ed infelice assassino, protagonista del film, fa da specchio alle miserie e alle infelicità del suo ambiente sordido. Powell ci invita a guardare con pietà alle sue colpe di omicida, raccontando le violenze che ha subito da bambino: in sequenze spietate evoca la crudeltà di un' educazione  autoritaria. 
Nell' insieme il film anticipa genialmente tutte le grandi questioni che interesseranno il cinema e la società degli anni sessanta: la prevalenza diffusa delle immagini, i mutamenti dell' immaginario collettivo e della sessualità. (ub)

mercoledì 13 giugno 2012

Dichiarare guerra al dolore

Due giovani allegri e vitali, che si chiamano Juliette e Roméo, non possono non  sentirsi attratti, specie se si incontrano in una discoteca. Trascinati dalla passione, si sposano immediatamente, con  scarsa coscienza delle difficoltà che  possono incrinare e distruggere anche il rapporto più intenso.  La vita li sottopone  subito ad una prova  durissima, che rischierà di distruggerli:  al figlio  nato da poco viene diagnosticato un tumore al cervello. 
La sentenza dei medici è impietosa: c’è una possibilità minima di guarigione. Con  il coraggio e la passionalità, tipici  della giovinezza, i due  decidono di dichiarare alla malattia   una  vera  guerra  psicologica,   fatta di scelte determinate e di una dolorosa speranza. Saranno aiutati solo dalla loro forza e dall’ affetto  della famiglia e degli amici.
Si poteva  temere molto  da un  film come La guerra è dichiarata, seconda opera  di Valérie Donzelli, giovane regista francese. Si poteva temere soprattutto  la caduta nelle consuete vicende consolatorie, segnate dalla retorica del dolore  di tante opere commerciali. Non è stato così e il risultato è sorprendente, da non perdere.  Come è già stato raccontato sulla stampa, va detto innanzi tutto che la vicenda è autobiografica: la regista ci racconta i primi cinque anni della  malattia del figlio Gabriel e ha voluto lei stessa interpretare il ruolo della protagonista.
Questa scelta iniziale dà alla narrazione un tono di verità e di forte partecipazione emotiva. La vitalità  della storia è aumentata da altre due originali caratteristiche.  La regista sceglie come asse del film  il punto di vista dei due giovani, generosi e frenetici: ne sottolinea l’ amore per la vita, la voglia di divertirsi e anche le incoscienze. Nella costruzione narrativa non c ‘ è quindi nessun appesantimento melodrammatico:  i rapporti psicologici tra i due  sono descritti con dolorosa  autenticità . Si alternano in loro  momenti di  speranza e depressione,  che la regista segue  con un montaggio angosciato e pieno di cesure. L’ altro elemento che completa  l’esito felice di quest’ opera,  e ne fa un risultato abbastanza unico,  è appunto lo stile. L’ autrice  procede per  stacchi sincopati, che esprimono bene la spinta emotiva dei due giovani e diminuiscono ogni  possibile  effetto  lacrimevole. Per prendere le distanze dal materiale bruciante, inserisce nella narrazione anche brevi parti cantate, secondo una tradizione tipica del cinema francese ( si pensi, per esempio, a Jacques Demy ). Si rimane per un attimo sconcertati, ma l’ intento di tenere sveglia l’ attenzione dello spettatore è raggiunto.
Una storia di umana solidarietà, quindi, raccontata con intelligenza critica e  una partecipazione umana  insolita per i nostri tempi. Vale la pena notare che,  oltre all’ opera di Valérie Donzelli, vi sono stati  in quest’ ultimo anno altri film di forte impegno etico, che prendevano le mosse da forti casi esistenziali e che stanno avendo un buon successo. Basti citare  Quasi amici  di Olivier Nakache ed Eric Toledano,  dedicato al tema della disabilità,  e Amour, l’ ultimo film di Michael Haneke sull’ eutanasia, non ancora arrivato in Italia.  
Evidentemente abbiamo bisogno di pensare in profondità, oltre la chiacchiera quotidiana.

Umberto Brancia

( in uscita sul mensile Confronti)

mercoledì 6 giugno 2012

Storie di vita in presa diretta



Le nuove potenzialità dei media, quelle note ormai con la formula  del Web 2.0, hanno ampliato da tempo le forme della comunicazione sociale. Per chi si occupa dei  soggetti più fragili della società come disabili, anziani, ecc. la diffusione on line di videoclip,  documentari e presentazioni  diviene uno strumento prezioso di  interlocuzione con la società civile e le istituzioni.
Presentiamo  qui un esempio significativo di storie di vita in presa diretta. Si tratta di un video testimonianza che racconta l'esperienza dei giovani disabili al Centro di Formazione Professionale di Capodarco nella Sede di Via Michele Saponaro, 20 nel quartiere Laurentino 38 di Roma.

martedì 5 giugno 2012

Salviamo lo Stato sociale: un appello al governo

Famiglia Cristiana pubblica un appello di don  Vinicio Albanesi (Comunità di Capodarco), don Luigi Ciotti (Gruppo Abele, Libera), don Antonio Mazzi (Fondazione Exodus), don Armando Zappolini (presidente del Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza) affinché il governo Monti fermi i tagli e "salvi lo Stato sociale".  Chiediamo che il necessario rigore per risanare il Paese coinvolga tutti, nessuno escluso, gravando equamente sulle spalle di ciascuno, secondo i pesi che ciascuno può portare. A chi più ha, più deve venire chiesto.  Nessuno dev’essere lasciato indietro. Abbattimento di insensati quanto onerosi privilegi, lotta all’evasione fiscale, contrasto ai fenomeni di corruzione, drastica riduzione delle spese militari: i soldi vanno presi là dove ci sono. E’ intollerabile che non si possa finanziare il Fondo per la non autosufficienza e si continuino a riempire gli arsenali ”  scrivono i quattro sacerdoti. 
 E aggiungono: "Il modello sociale europeo è nato proprio dal riconoscimento che, abbandonando gli individui a sé stessi, perderemmo o non valorizzeremmo molte energie, creatività, aspirazioni: creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza". Non è soltanto una questione etica, di giustizia o di tenuta della coesione sociale. "È un problema che va dritto al cuore del patto che fonda il nostro sistema. Democrazia, infatti, significa anche che ciascuno possa costruire autonomamente il proprio progetto di vita, partendo da opportunità che vanno garantite nel campo educativo". "Creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza. Questo chiediamo. Sappiamo di non essere soli a farlo".

fonte: agenzia stampa quotidiana redattoresociale - abbonati gratis alla newsletter sui lanci quotidiani

lunedì 4 giugno 2012

Un' originale gioco per bambini con Sindrome di Asperger

Kikkerville è un gioco da tavolo pensato principalmente per bambini con la sindrome di Asperger, ma ideato in modo che possa divertire tutti i bambini, progettato da Ginevra Tomei con la consulenza di Flavia Caretto e Giorgio Munafò.
Differentemente da altri bambini, i bambini con sindrome di Asperger hanno difficoltà a capire il mondo sociale e, conseguentemente, hanno difficoltà a giocare con gli altri e vengono quindi  spesso “tagliati fuori” dai giochi dei compagni. 
Quando nel 2005 è nato Kikkerville (come tesi di laurea in disegno industriale), l’idea non era quella di creare un gioco specifico per un gruppo di bambini, ma un gioco (ovverosia un momento di divertimento) per tutti che avesse però degli accorgimenti tali da renderlo fruibile anche a bambini con difficoltà nelle relazioni in maniera da favorire l’inclusione e la comprensione dell’altro. Proprio per raggiungere questo scopo, i giocatori giocano “insieme” e non gli uni “contro” gli altri: Kikkerville è infatti un gioco “cooperativo”, in cui i bambini sono spinti a interagire e collaborare fra loro per superare delle piccole sfide calibrate sui punti di forza e sui punti di debolezza dei bambini neurodiversi. Non solo: nel gioco si vince o si perde tutti insieme.
Dopo essere stato testato a lungo e progressivamente affinato, il gioco è finalmente uscito lo scorso gennaio per le edizioni Uovonero: sul sito della casa editrice si possono trovare indicazioni più   dettagliate sulle caratteristiche del gioco e alcune recensioni.

Per saperne di più
Le edizioni Uovonero
 

sabato 2 giugno 2012

Il settimanale Vita diventa maggiorenne

Vita, il settimanale del non profit, diventa maggiorenne e cambia look. Dal prossimo 8 giugno, infatti, il settimanale cambierà formato, periodicità e veste grafica: non più il vecchio tabloid, che ha segnato la storia del settimanale per ben 18 anni, ma un mensile e un sito internet rinnovato, che sarà online dalla fine di giugno.
“Dobbiamo voltare pagina e rideclinare le forme della nostra indipendenza e del nostro lavoro ­ scrive Riccardo Bonacina, direttore editoriale di Vita nell’ultimo numero del settimanale -. Dobbiamo farlo perché in questi anni è cambiato tutto, non solo il mondo, ma le forme del comunicare e dell’informare”. Un giornale “fatto di meno pagine e sempre più di incontri”, aggiunge Bonacina. “Dal prossimo mese, aumenterà la nostra informazione e i nostri servizi sul digitale e rallenterà la periodicità del magazine cartaceo che diventerà mensile”. Cambieranno, assicura Bonacina, “le forme del nostro impegno e del nostro informare pur rimanendo incardinate nella stessa passione civile e voglia di cambiare in meglio il mondo che viviamo”.
Porta d’ingresso del giornale sarà la sezione 4Weeks, dedicata a notizie “a tema”, scelte su cinque parole chiave: donare, innovare, cooperare, curare, investire. Ogni numero avrà poi un’inchiesta o un reportage a cui verrà dedicata la copertina e ad aggiudicarsi la prima sarà il sostegno a distanza. Una realtà che secondo Vita ha superato quota un milione di adozioni attive per un totale di 300 milioni di euro donati dagli italiani. Oltre all’inchiesta, poi, ci sarà anche un’intervista importante. Il numero di giugno raccoglierà le riflessioni di Amartya Sen, economista, sulla gestione della crisi da parte dei governi europei. 
A chiudere il magazine, la sezione Come si fa, uno spazio dedicato alle associazioni del comitato editoriale e agli esperti di Vita. Anche il sito internet avrà una rinfrescata: da fine giugno si arricchirà di nuove funzionalità, puntando su tanti servizi mirati per il terzo settore e anche sugli esperti a cui il mensile dedica le pagine finali. Le notizie saranno aperte ai commenti dei lettori e sarà possibile interagire con gli autori degli articoli. 
Oltre allo spazio dedicato alle associazioni del comitato editoriale, lo spazio imprese dedicato alle realtà impegnate sui fronti della responsabilità sociale e della sostenibilità e l’agenda, con gli appuntamenti del non profit e legati al tema della sostenibilità, col nuovo sito scenderà in campo anche una squadra di una ventina di blogger , “tutti rigorosamente social e a briglie sciolte ­ spiegano -, che ci aiuterà ad aprire finestre e a proporre chiavi interpretative inedite che consentano di fare comunità e massa critica”.

fonte: agenzia stampa quotidiana redattoresociale - abbonati gratis alla newsletter sui lanci quotidiani

Scrivere per i ragazzi


Uno dei settori dell' editoria che, malgrado la grave crisi in corso, continua a  registrare una tenuta e una crescita è quello della letteratura per ragazzi. Qui si è concentrata l' iniziativa generosa di  giovani autori, di intellettuali e operatori editoriali interessati a proporre ai giovani un  progetto culturale ed educativo, fatto di fantasia, libertà e rispetto  delle diversità. L' intento, come ha detto Goffredo Fofi, è quello di considerare i giovani " non dei consumatori, ma esseri umani in formazione che meritano prima di tutto rispetto".
Va quindi segnalata  la 3a edizione di TU - La Tribù dei Lettori che quest’anno, dal 28 maggio al 2 giugno 2012, si è spostata al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo. L' iniziativa, che continua a registrare un crescente successo,  ruota intorna a questioni decisive come la promozione della lettura nella scuola, il ruolo delle biblioteche, il rapporto con le librerie, ecc. E' una festa della lettura e dell’editoria aperta a tutti che porta nella capitale oltre 40 tra editori italiani e stranieri con più di 800 titoli da leggere e sfogliare.

Qualche  risorsa informativa :
- Letteratura per ragazzi 
Un portale di informazione con utili notizie sulle principali manifestazioni che si svolgono ogni anno in Italia.
- Andersen
Il più noto e diffuso mensile di informazione sui libri per ragazzi e le iniziative che vi sono legate.
Una manifestazione, di livello internazionale, dedicata esclusivamente agli operatori del settore ( editori, autori, illustratori, traduttori, agenti letterari,  stampatori, distributori, librai, bibliotecari, insegnanti, fornitori di servizi editoriali).