Proseguiamo
il nostro itinerario attraverso il cinema della disabilità, che negli ultimi
due decenni è divenuto un fenomeno sempre più
significativo, sia dal punto di vista umano e psicologico che da quello
critico. Sono diventati sempre più numerosi i documentari e le opere creative dei diretti
protagonisti: si tratta spesso di registi e intellettuali che mettono in scena
la loro vicenda personale, non per lenocinio sentimentale, ma per intervenire nel dibattito pubblico sulla
questione della disabilità.
In
una società dominata dalla logica dello spettacolo e dal consumo frenetico delle
notizie, queste opere vogliono invitare ad una riflessione più matura e
cosciente sulla vita del disabile e sulle difficoltà drammatiche delle
famiglie. Un silenzio particolare di Stefano Rulli narra, tra fiction e
documentario, le vittorie e le sconfitte di una famiglia “ diversa” – Clara,
Stefano e Matteo – che, attraverso l’ esperienza di una country – house aperta
anche a persone con problemi psicofisici, cerca di ribaltare la sua diversità
dolorosa in un’occasione di emancipazione per se e per gli altri. Ma questo
esperimento di “ turismo sociale” si rivela positivo per tutti tranne che per
Matteo. Cosa impedisce a questo ragazzo schizofrenico di vivere bene come gli
altri quello spazio di accoglienza e a questa famiglia di sentirsi unita e
solidale? Per
saperne di più sul film, leggi qui.
Clara
Sereni ha raccontato questa vicenda in alcuni libri ( tra cui, Amore caro. Afilo doppio con le persone fragili, Cairo)
e in molti interventi nel mondo dell’ associazionismo. Un’ esempio illuminante
è in questa intervista del 2009 sul sito della UILDM .
Sull’
esperienza della Fondazione La città del sole, vedi qui