
Qui giace un dio che non avrà capito
Più di noi...
E che morì senza aver fatto uso
Dei suoi poteri, in ciò a noi vicino.
Uno che mai smise di stupirsi d' essere
come lo facciamo noi, nei nostri giorni estremi.
Le nuvole
Le cose nel bagliore del lampo si radunano
Come in un luogo d' origine, e i sentieri
Risplenderebbero nei giardini del lampo, la bellezza
Vi porterebbe i suoi passi erranti..
Io dico il sogno,
Ma è solamente
Per il riposo di ferite parole.
Il volo
Nessuno gli avrà mai lavorato vicino
Nell' officina che sostituì la vita.
Risale, nelle parole che dicono il mondo,
Il suo silenzio, che le nega, che mi chiede
D' immaginarne altre, ma non posso.
Nessuno ha posato lo sguardo su di lui.
Quel che avrebbe potuto essere non sarà
La parola non salva, talvolta sogna"
(da Yves Bonnefoy,L' opera poetica, Mondadori, 2010)