" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

giovedì 15 marzo 2012

Il sindaco di Bologna Merola sugli sviluppi del sistema bibliotecario a Bologna.

Virginio Merola, sindaco di Bologna, approfondisce in questa intervista lo stato delle biblioteche italiane, analizzando in profondità quello delle due biblioteche centrali, Archiginnasio  e Sala Borsa, che insieme alle undici biblioteche presenti nei quartieri e ai due enti culturali specializzati permettono a Bologna di essere un polo all’avanguardia sotto il profilo bibliotecario nel paese.  La realizzazione di biblioteche aperte al territorio, inclusive e multiculturali, è uno strumento importante anche per la piena integrazione della disabilità. Occorre realizzare l’ “.. armonizzazione della loro presenza con i tempi di vita, le aspettative e i nuovi bisogni”.  
Il 9 marzo 2012, a Genova, l’Associazionenazionale comuni d’Italia, con l’Associazione italiana biblioteche, ha  organizzato su questi temi  un convegno che ha analizzato il sistema e il ruolo delle biblioteche in Italia.
 

D. Sindaco parliamo del sistema delle biblioteche di Bologna.

R. “Il sistema delle biblioteche costituisce la più ampia e diffusa rete di istituti culturali del comune di Bologna. Costituito da due biblioteche centrali, Archiginnasio e Sala Borsa, undici biblioteche nei quartieri e due enti culturali specializzati. Si tratta dunque di un insieme di realtà diverse per caratteristiche e complessità, sia sotto il profilo della attività che sotto quello organizzativo e gestionale il quale, oltre a garantire il normale funzionamento dei servizi bibliotecari, sostiene attività di divulgazione della lettura, realizza iniziative culturali e promuove la collaborazione con associazioni ed altri organismi, nazionali e internazionali, ospita tirocini formativi, e si apre all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Il consiglio di amministrazione dell’istituzione biblioteche appena insidiato, d’accordo con la Giunta e i presidenti dei quartieri, ha ritenuto però essenziale tentare un ripensamento profondo del ruolo delle biblioteche della città, e ha avviato una riflessione su ciò che le trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche impongono a tutto il sistema, e quindi la armonizzazione della loro presenza con i tempi di vita, le aspettative e i nuovi bisogni, la presenza di turisti, studenti e city users”.

D. Quali sono i prossimi obiettivi?

“Sotto il profilo più concreto, uno dei primi obiettivi che si intende perseguire è quello di razionalizzare l’organizzazione del sistema, fino a farne un insieme coordinato e funzionale, seguendo l’idea che a Bologna (come in alcune tra le più significative esperienze straniere) esistano le condizioni e le potenzialità per realizzare, nei fatti, una vera e propria multipurpose library diffusa sul territorio e articolata in sezioni di informazione generale, per ragazzi, di conservazione e ricerca, speciali. A questo fine occorre rafforzare il “centro” di governo del sistema, armonizzare la struttura organizzativa e funzionale delle diverse entità, migliorare il coordinamento delle singole biblioteche tra loro e valorizzarne la diversa identità e il diverso ruolo. La razionalizzazione del sistema delle biblioteche consentirà di avviare in modo più concreto e costruttivo una profonda revisione anche del complesso delle relazioni tra il “sistema delle biblioteche” e gli altri soggetti operanti nel medesimo ambito presenti sul territorio metropolitano, e in particolare le altre realtà che contribuiscono all’offerta di servizi bibliotecari, l’Università innanzitutto, i soggetti che, direttamente, attraverso il loro contributo personale, o indirettamente, attraverso finanziamenti e sponsorizzazioni, contribuiscono al pieno funzionamento dell’Istituzione biblioteche, e infine il mondo delle imprese, dalle case editrici alle librerie”.

D. Un progetto che permetterebbe anche di organizzare eventi di risonanza europea.

R. “Seguendo il modello di un sistema policentrico fortemente coordinato, l’Istituzione biblioteche sta iniziando a dare visibilità ad una propria politica culturale, attraverso una serie di eventi che celebrano personalità rilevanti del mondo della cultura. Così nel 2012 daranno spazio ad eventi dedicati a Charles Dickens, Giovanni Pascoli e Giulio Einaudi, con manifestazioni realizzate attraverso uno sforzo corale delle biblioteche assieme alle altre istituzioni e ai soggetti privati. Parallelamente si ritiene strategico lo sviluppo delle risorse digitali. In questo senso l’offerta di Media Library On Line, una piattaforma di contenuti digitali gratuiti per tutti gli utenti delle biblioteche, che conta 5.000 e-book; 1800 quotidiani, 1000 audiolibri, oltre a musica, video e film, banche dati e risorse per  l’e-learning, ha rappresentato una prima importante iniziativa già realizzata in questi mesi, capace di sollevare grande attenzione e un successo misurabile in ragione delle moltissime adesioni registrate in pochi giorni. Ma non basta”.

D. Cosa vi proponete ancora?

R. “L’istituzione biblioteche intende promuovere l’adesione del nostro sistema cittadino a reti virtuali di risorse bibliotecarie, incentivare la presenza delle nostre collezioni su depositi internazionali di risorse digitali e accelerare la digitalizzazione del patrimonio locale (registriamo, a questo proposito, un importantissimo accordo raggiunto con l’Università di Stanford). Infine, sotto questo profilo, si ritiene che l’offerta di accesso gratuito ad internet in modalità Wi-Fi in banda larga esteso a tutte le biblioteche del sistema rappresenti un obiettivo strutturale non rinunciabile. Detto tutto questo, sullo sfondo rimane l’ambizione di saper cogliere la trasformazione che si chiede oggi alle biblioteche pubbliche, e cioè quella di farsi luoghi capaci non solo di far incontrare i libri e le persone, ma anche le persone tra loro, accogliendo e facendo incrociare gli interessi e i bisogni, le aspirazioni e le domande di coloro che altrimenti resterebbero senza uno spazio di socializzazione e scambio. Una sfida che Bologna è pronta ad accettare”.

                                                                    (newsletter ANCI)

Nessun commento:

Posta un commento