" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

giovedì 5 aprile 2012

Le politiche di coesione e la lotta alla povertà: una visione nazionale ed europea


I fondi strutturali europei, che rappresentano uno degli strumenti per intervenire nella crisi, sono volti  a ridurre il divario di sviluppo e a promuovere la coesione economica e sociale all'interno dell' Unione europea (UE). L' articolo ne chiarisce alcuni aspetti riguardanti le politiche sociali

EAPN ( Rete europeada oltre 20 anni è convinta che i Fondi Strutturali siano un essenziale strumento per l’uscita delle persone da una condizione di esclusione sociale e povertà. Le sue posizioni sono note, a livello europeo, attraverso le consultazioni con le istituzioni europee e in particolare con la Commissione, il Comitato economico e sociale e con il Parlamento europeo e, a livello nazionale, attraverso il lavoro svolto dalle reti nazionali e dalle organizzazioni europee ad essa aderenti.
L'impegno principale è quello di premere verso le istituzioni affinché assumano decisioni nei confronti di chi è a rischio o vive già in una condizione di povertà,  che è escluso e che non può entrare nel mercato del lavoro.
Le pubblicazioni di questi anni, le conferenze periodiche, le realizzazioni di progetti dove si è trattato di inclusione sociale, sono stati e sono tutt’ora strumenti attraverso cui EAPN ha definito meglio il suo contributo verso quelle politiche che sostengano e non deprimano il modello sociale europeo, proprio a partire dalle possibilità e opportunità offerte dalla UE nel suo insieme.
Quanto EAPN afferma trova riscontro negli strumenti normativi europei non ultimo l’iniziativa faro sulla Piattaforma della Povertà di dicembre 2010, dove la Commissione europea sollecita l’uso dei fondi strutturali come strumento importante nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. In particolare, la Commissione europea afferma che il Fondo Sociale Europeo (FSE) deve essere reso più accessibile alle organizzazioni non profit, che bisogna specificare meglio i destinatari intesi sia come persone (categorie di), sia come aree deprivate; vanno assicurati gli investimenti in infrastrutture sociali.
Le organizzazioni non profit che si occupano di sociale sono quelle più vicine ai più poveri e ai maggiormente esclusi e sarebbero in grado di gestire progetti a valere sui fondi strutturali se non vi fossero così tanti limiti nell’accesso.
È giunto il momento, dopo oltre 30 anni, di rivedere le modalità di accesso al FSE che può offrire molto di più di quanto non abbia dato sinora. In particolare attraverso questo fondo europeo si possono prevedere programmi, progetti e servizi e non solo attività formative di avvio al lavoro o per chi ha bisogno di riqualificarsi.  Attraverso specifiche misure, diverse dalla formazione, si può raggiungere un pubblico più vasto che vive ai margini e oltre il mercato del lavoro.
Anche il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) offre altrettante possibilità. Le proposte di EAPN per assicurare una maggiore inclusione sociale e quindi garantire una ricaduta effettiva dall’uso dei fondi strutturali e raggiungere gli obiettivi della Strategia Europa 2020 includono:
-  - una visione più allargata di cosa significa inclusione sociale. Per la rete europea, infatti,  non si tratta solo di mercato del lavoro, ma di costruire percorsi personalizzati di inclusione che abbiano una visione multi dimensionale: accesso ai servizi pubblici più agevole (servizi che vanno dai trasporti alla sanità, ai servizi di protezione sociale) ivi inclusi strumenti quali un reddito adeguato (si veda il sito www.adequateincome.eu)
- assicurare che le organizzazioni non profit che lavorano a diretto contatto con le persone maggiormente escluse possano accedere ai fondi strutturali
 - che la gestione, il monitoraggio e la valutazione siano effettivi al fine di verificare l’efficacia e l’efficienza delle azioni messe in pratica
- poter contare sull’assistenza tecnica per rafforzare le capacità delle organizzazioni non profit ad accedere ai fondi
  
Nicoletta Teodosi

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