" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

giovedì 19 aprile 2012

Produrre cultura e non solo servizi. Biblioteche e welfare

Recentemente si è svolto a Genova un interessante convegno sul destino delle biblioteche pubbliche nel nostro paese. Tra gli interventi anche quello di Antonella Agnoli dell’ Istituzione biblioteche del Comune di Bologna sul tema: La biblioteca come welfare: socialità, integrazione; ne riportiamo un passo significativo rimandando alla lettura integrale con il link che trovate qui sotto.
“.. Ciò che dobbiamo capire oggi è che l’ impoverimento economico porta con sé anche impoverimento sociale ( ci si vergogna di non poter più fare molte delle cose che si facevano prima, se si perde il lavoro si perdono anche gli amici) e impoverimento culturale  ( non si va alcinema, non si comprano libri, non si leggono giornali). Tutto questo provoca un chiudersi in se stessi, un rifiuto progressivo dei diritti/doveri della cittadinanza: la vulnerabilità porta con sé risentimento e rabbia verso ciò che esiste di più visibile nel mondo esterno, le istituzioni. Poiché non sapremmo come prendercela con i “mercati” coltiviamo il rancore verso il governo, i politici, gli amministratori locali, i sindacalisti. Tutti i diversi da noi diventano dei “ privilegiati”. Chi ha a cuore non solo le sorti delle biblioteche, ma della democrazia deve capire che occorre contrastare questa deriva pericolosa e c’è un unico modo per farlo: far partecipare i cittadini, Dobbiamo rassicurare senza illudere, coinvolgere per costruire insieme. La frontiera del nuovo welfare sta qui. Il problema è come fare e quale ruolo possono giocare le biblioteche”.
Leggi qui il testo integrale dell’ intervento.

Nessun commento:

Posta un commento