Famiglia Cristiana pubblica un
appello di don Vinicio Albanesi (Comunità di Capodarco), don Luigi
Ciotti (Gruppo Abele, Libera), don Antonio Mazzi (Fondazione Exodus), don
Armando Zappolini (presidente del Cnca, il
Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza) affinché il governo Monti
fermi i tagli e "salvi lo Stato sociale". “ Chiediamo che il necessario
rigore per risanare il Paese coinvolga tutti, nessuno escluso, gravando
equamente sulle spalle di ciascuno, secondo i pesi che ciascuno può portare. A
chi più ha, più deve venire chiesto. Nessuno dev’essere lasciato indietro.
Abbattimento di insensati quanto onerosi privilegi, lotta all’evasione fiscale,
contrasto ai fenomeni di corruzione, drastica riduzione delle spese militari: i
soldi vanno presi là dove ci sono. E’ intollerabile che non si possa finanziare
il Fondo per la non autosufficienza e si continuino a riempire gli arsenali ” scrivono i quattro sacerdoti.
E aggiungono: "Il modello
sociale europeo è nato proprio dal riconoscimento che, abbandonando gli
individui a sé stessi, perderemmo o non valorizzeremmo molte energie,
creatività, aspirazioni: creare le condizioni per sviluppare queste risorse è
diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla
tutela dei diritti di cittadinanza". Non è soltanto una questione etica,
di giustizia o di tenuta della coesione sociale. "È un problema che va
dritto al cuore del patto che fonda il nostro sistema. Democrazia, infatti,
significa anche che ciascuno possa costruire autonomamente il proprio progetto
di vita, partendo da opportunità che vanno garantite nel campo educativo".
"Creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito
di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di
cittadinanza. Questo chiediamo. Sappiamo di non essere soli a farlo".
fonte: agenzia
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