" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

martedì 5 giugno 2012

Salviamo lo Stato sociale: un appello al governo

Famiglia Cristiana pubblica un appello di don  Vinicio Albanesi (Comunità di Capodarco), don Luigi Ciotti (Gruppo Abele, Libera), don Antonio Mazzi (Fondazione Exodus), don Armando Zappolini (presidente del Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza) affinché il governo Monti fermi i tagli e "salvi lo Stato sociale".  Chiediamo che il necessario rigore per risanare il Paese coinvolga tutti, nessuno escluso, gravando equamente sulle spalle di ciascuno, secondo i pesi che ciascuno può portare. A chi più ha, più deve venire chiesto.  Nessuno dev’essere lasciato indietro. Abbattimento di insensati quanto onerosi privilegi, lotta all’evasione fiscale, contrasto ai fenomeni di corruzione, drastica riduzione delle spese militari: i soldi vanno presi là dove ci sono. E’ intollerabile che non si possa finanziare il Fondo per la non autosufficienza e si continuino a riempire gli arsenali ”  scrivono i quattro sacerdoti. 
 E aggiungono: "Il modello sociale europeo è nato proprio dal riconoscimento che, abbandonando gli individui a sé stessi, perderemmo o non valorizzeremmo molte energie, creatività, aspirazioni: creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza". Non è soltanto una questione etica, di giustizia o di tenuta della coesione sociale. "È un problema che va dritto al cuore del patto che fonda il nostro sistema. Democrazia, infatti, significa anche che ciascuno possa costruire autonomamente il proprio progetto di vita, partendo da opportunità che vanno garantite nel campo educativo". "Creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza. Questo chiediamo. Sappiamo di non essere soli a farlo".

fonte: agenzia stampa quotidiana redattoresociale - abbonati gratis alla newsletter sui lanci quotidiani

2 commenti:

  1. Leggete quest'articolo:

    http://resettiamoci-ora.blogspot.it/2012/06/ora-si-che-sembrate-largentina-di.html

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    1. Lo faremo subito. Grazie del contributo e aspettiamo altre tue note

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