" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

venerdì 9 dicembre 2011

"Diamoci una mano": promuovere la cultura a Torino

Avviato presso la biblioteca Levi di Torino il progetto "Diamoci una mano", che coinvolge due delle fasce della popolazione normalmente considerate tra le più deboli, gli anziani e gli immigrati stranieri. La biblioteca, che oltre ad erogare gratuitamente libri di testo è da sempre impegnata a promuovere la cultura in questo che è uno dei quartieri con il maggior numero di cittadini extracomunitari del capoluogo piemontese, si avvale della collaborazione di 20 volontari anziani del Senior Civico che si mettono a disposizione dei cittadini stranieri per corsi di lingua italiana. 
"La collaborazione tra anziani e stranieri", spiegano gli organizzatori, " è incredibilmente efficiente, perché si tratta di due categorie con esigenze molto simili: appartengono alle fasce più deboli della società, dispongono, l oro malgrado, di molto tempo e hanno molto da imparare gli uni dagli altri, proprio perché appartengono a realtà completamente aliene tra loro. Inoltre sono entrambe molto presenti sul nostro territorio, ed è nostro compito tutelarle".
L'entusiasmo dei volontari, molti dei quali ex insegnanti o comunque ex professionisti laureati, e l'interesse da parte degli immigrati, tra cui anche studenti universitari che grazie ai seniores riescono a risolvere i loro problemi con la lingua, hanno decretato il successo di un'iniziativa che si pone tra le tante promosse dalla biblioteca Levi in un'ottica di integrazione e formazione della popolazione. Tra le altre attività si segnalano corsi di alfabetizzazione informatica per anziani, un percorso di introduzione alla lingua e alla cittadinanza italiana (che nell'ultima edizione ha coinvolto oltre 120 donne maghrebine), e un gruppo di lettura di poesia e prosa rumena.

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